gusti tipici e sapori tradizionali

ABRUZZO

Si va dalle Ferratelle, tipicamente all'anice, ai mostaccioli ricchi di frutta secca e miele, dagli amaretti, ai biscotti della tresca, chiamati così perchè in Abruzzo la tresca è la trebbiatura: proprio per festeggiare questo evento ciclico, infatti, venivano, in origine, realizzati questi biscotti, con latte, uova, zucchero di canna e limone.

Un'altra specialità molto conosciuta sono le Lingue della Suocera, con mandorle e semi di anice, ed altrettanto noti sono i Pepatelli, che vengono realizzati nel periodo natalizio utilizzando il tritello, ovvero i sotto prodotti della macinazione del grano duro.

 

LAZIO

La regione della capitale d'Italia, ha come biscotto sicuramente più conosciuto l'Osvego, che, studiato da un noto panificatore italiano, nei suoi viaggi a Londra, divenne molto diffuso e apprezzato da tutti coloro che lo avevano assaggiato.Altro biscotto della tradizione laziale, sono i pazientini, realizzati, come accade spesso anche per altre tipologie di biscotti, per non sprecare gli albumi di uovo rimanenti da altre preparazioni. Da ricordare inoltre i Giglietti di Palestrini, ottimi biscotti, al profumo di limone, che vantano una storia secolare e molto "nobile": furono infatti i pasticceri della famiglia Barberini, quando questi si trovavano in Francia, ad imparare la ricetta dai corrispettivi francesi e ad importarla in Italia.

 

MARCHE

La regione che ha dato i natali a Giacomo Leopardi, produce dei biscotti che richiamano il suo nome: sono le Beccute di Leopardi, appunto, così chiamate, proprio perchè erano un dolce tra quelli preferiti dell'autore de L'infinito. Accanto a questi, si ricordano anche i Biscotti di mosto, gli Scroccafusi, tipici del periodo di Carnevale e realizzati utilizzando tra gli altri anche il Mistrà e i Cinquedieci, biscotti all'anice che devono il nome alle dosi di zucchero (5 etti) e uova (10)  che si utilizzavano originariamente per realizzarli.

 

TOSCANA

Luogo ricco di prodotti della terra, la Toscana è nosta per molteplici biscotti che vengono realizzati nelle sue province. Si va dai Ricciarelli di Siena, originari delle terre d'Oriente, ai Cantucci di Prato, che tipicamente vengono utilizzati per essere inzuppati nel Vin Santo. Da ricordare anche i Brigidini di Lamporecchio, che sembrano aver origine da una evoluzione "più gustosa" delle ostie utilizzate nelle funzioni religiose, ai Befanini, biscotti della zona di Lucca e della Versilia, tipicamente realizzati nel periodo dell'Epifania. Hanno radici toscane anche i Brutti ma Buoni e i Cavallucci di Siena, che prendono il loro nome dall'usanza di servirli a tutti coloro che utilizzavano i cavalli per spostarsi per motivi lavorativi e che sostavano nella città toscana

 

UMBRIA

Partiamo dai mostaccioli di San Francesco, tipicamente realizzati con mosto d'uva, per proseguire con gli Stinchetti, che ricordano, appunto le tibie, e che vengono realizzati utilizzando le mandorle. Da menzionare anche le Tisichelle, le Pinolate, che utilizzano la fecola di patate al posto della farina, e le Pinoccate di Perugia, realizzate con i pinoli.